Il Museo raccoglie, conserva e presenta

Il MET raccoglie e conserva documenti di vita e ne approfondisce i significati per presentarli attraverso esposizioni, attività, iniziative eterogenee e pubblicazioni.
L’attività di ricerca è il presupposto che ha favorito la nascita del Met e del suo patrimonio e insieme fondamento del suo continuo sviluppo, nell’obiettivo non solo di rivolgersi alla comunità scientifica, ma di aprirsi anche a un pubblico ampio e vario.
La ricerca parte dagli oggetti e dai documenti raccolti negli anni per ricostruire i contesti e i livelli di cultura di cui gli oggetti sono elementi, trasformandoli in temi di racconto.

Burattini al MET
vestiti burattini

2023 – 2024 | Tra i fili di un’eredità
La collezione di burattini della famiglia Salici-Stignani raccontata in un catalogo

Il volume chiude il cerchio di un percorso di valorizzazione “esemplare”, dedicato alla collezione dei burattini della famiglia Salici-Stignani e avviato dall’allora direttore Mario Turci dopo l’acquisizione dei materiali.
Inventariazione, restauro, studio, catalogazione, realizzazione di progetti educativi, organizzazione di rassegne teatrali e mostre sono state le tappe fondamentali di un processo che segna la storia di questo nucleo di beni dal momento della sua “seconda vita nel patrimonio del MET.

Tra 2006 e 2012 sono stati eseguiti gli interventi su quasi tutti gli oggetti della collezione, finanziati con la legge regionale L.18/2000, determinanti non solo per la conservazione dei materiali, ma anche per la conoscenza dei singoli pezzi.

Nel 2014/2015 è stato affidato a
Claudia Gallo, per la tesi di laurea, lo studio della storia della famiglia-compagnia dei Salici-Stignani, aggiornato oggi per l’occasione del volume.

Nel corso degli anni il MET ha sviluppato intorno a questo patrimonio
iniziative diverse, rivolte a un pubblico ampio: attività educative per le scuole, laboratori per bambini e bambine, spettacoli estivi che hanno messo al centro il teatro di figura come genere ancora attuale.

Tra 2020 e 2023 i burattini e le burattette-marionette sono tornati in scena, protagonisti di mostre nei diversi istituti culturali di Santarcangelo, curate da
Claudio Ballestracci.

Grazie al Progetto “MET. Collezioni e tradizioni per tutti”, Finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del PNRR M1C3-3 INTERVENTO 1.2 – “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi”, il museo ha riordinato e perfezionato il catalogo dei materiali – figure, accessori, vestiti – corredati da un ricco apparato fotografico.


Il volume “ricuce insieme” tutte le parti di questa preziosa eredità, per riconsegnarla alla comunità cui appartiene attraverso un ulteriore strumento di conoscenza.
Copertina Scheuermeier

1995 | La Romagna dei contadini

Nell’ottobre del 1995 il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna scrive al Romanischen Seminar di Berna per avere informazioni sulla possibilità di acquisire, per i propri archivi, copia dei documenti prodotti da Paul Scheuermeier (etnografo e fotografo svizzero) nella sua ricerca in Romagna negli anni ’20 e ’30.
Paul Scheuermeier arriva in Italia nel periodo politico delicato dell’ascesa al potere di Mussolini. L’Italia stava attraversando una gravissima crisi economica, come d’altronde tutti gli altri paesi europei. Scheuermeier si trovò così di fronte ad una situazione “mista”, di passaggio, di cui è riuscito a cogliere il vecchio e il nuovo dell’agricoltura italiana.

In Romagna Schuermeier soggiornò a Saludecio, Sant’Agata Feltria, Fusignano, Ravenna, Cesenatico, Dozza Imolese, Meldola, coprendo tutto il territorio romagnolo, fotografando contadini e attrezzi agricoli, intervistando per raccogliere nomi e termini dialettali.

Il volume “La Romagna dei contadini” raccoglie tutto il materiale della ricerca prodotta dal ricercatore svizzero (155 fotografie, interviste) con testi di Laura Iuliano, Paolo Pracucci e Davide Pioggia e pubblicato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della Pro Loco di Santarcangelo.