Il Meet: un parco, un luogo di incontro fra tradizione ed esperienza
Il museo è circondato da un ampio parco che funziona da cerniera fra centro e periferia, fra tradizione e contemporaneo, fra lavoro e arte: questo parco oggi viene chiamato Meet, che deriva da MET, ma anche dal termine inglese che indica incontro.
Il Meet completa il racconto del patrimonio culturale: alcuni mezzi agricoli e strumenti sono ricollocati nel loro contesto originario, in un paesaggio immerso tra alberi da frutto e piante.
In alcuni momenti, in occasione di fiere e feste stagionali, le tradizioni riprendono vita, recuperando le loro radici storiche e culturali.
Lo spazio ospita inoltre mostre temporanee: le finestre del tempo che si aprono sul deposito affacciato sul parco e altri angoli del parco diventano luogo per racconti che scaturiscono dal patrimonio del MET, riattualizzandolo.
Nel parco, inoltre, il visitatore incontra il Deposito che ospita le collezioni del MET e del MUSAS, impreziosito da un’opera d’arte pubblica, un murale chiamato “Primavera silenziosa” dell’artista Nicolò Reali, in arte Gola Hundun.
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