Archivio del possibile*
Il deposito è quel luogo in cui viene raccolto, conservato e studiato il patrimonio che i musei non espongono; è teatro di quel lavoro dietro alle quinte, solitamente precluso al pubblico, dove nascono le idee, le prospettive di valorizzazione e di sviluppo.
La necessità di chiudere temporaneamente il MET per lavori di ristrutturazione dell’edificio ha dato avvio a un lavoro di riordino dei magazzini, tra cui il deposito collocato presso il museo, nel parco del Meet. Da qui è nata l’opportunità di aprire al pubblico le porte di questo spazio solitamente buio e silenzioso, facendo convivere necessità di organizzazione e opportunità di fruizione.
(*A.C. Cimoli in Musei possibili. Storia, sfide, sperimentazioni, Roma 2024, pp. 112)
Il Deposito: collezioni e tradizioni per tutti
Il deposito ospita le collezioni del MET e del MUSAS di Santarcangelo. Il filo conduttore del patrimonio etnografico e archeologico è quello della ricerca sul territorio, che ha avuto un grande impulso a partire dagli anni Settanta del XX secolo: le indagini archeologiche, capaci di far parlare le cose; le ricerche etnografiche e la raccolta di testimonianze che raccontano l’uomo.
Archeologia ed etnografia si incontrano nella ricca e varia documentazione per custodire e ricostruire la storia di Santarcangelo e del territorio.
Il racconto è arricchito dai preziosi archivi fotografici, a disposizione del pubblico e degli studiosi.
Finestre del tempo
Le ampie vetrate del deposito del MET che si affacciano sul parco circostante ospitano mostre su temi diversi, legati al calendario delle tradizioni, a specifici eventi della città, a momenti particolari dell’anno. Attraverso queste finestre gli oggetti si svelano al visitatore nelle ore di oscurità, quasi ombre che abitano il parco del Meet.
Mostre realizzate:
- 2024 | Bella materia, il legno
- 2023 | Dal grano al pane